#MilanoAiutaUcraina: 2270 persone sostenute. I dati definitivi

A due anni dallo scoppio della guerra sono 2270 le persone sostenute direttamente da #MilanoAiutaUcraina, il fondo solidale costituito nel marzo 2022 da Fondazione di Comunità Milano su impulso del Comune di Milano per sostenere progetti di accoglienza e integrazione della popolazione ucraina arrivata in città dopo l’invasione russa.

Grazie alla generosità di oltre 350 donatori, tra cui Fondazione Cariplo, il fondo solidale ha raccolto oltre 1,4 milioni di euro e ha garantito ai rifugiati ucraini giunti a Milano migliaia di servizi diversi: corsi di italiano L2 (637 iscritti); formazione professionale e inserimento lavorativo (198 contratti attivati), interventi di mediazione linguistica (149); corsi sportivi, artistici e ricreativi per minori e centri estivi (282 iscrizioni). In questi due anni si è inoltre cercato di lenire i traumi di chi ha vissuto un’esperienza drammatica, offrendo supporto psicologico a minori (345 colloqui) e oltre 2000 sostegni diretti per l’acquisto di beni primari, materiale scolastico, assistenza domiciliare e sanitaria.

Gli oltre 2200 beneficiari diretti sono stati intercettati attraverso il contact center in lingua ucraina 020205 – promosso anche grazie a una donazione di Andriy Shevchenko – che ha ricevuto oltre 5500 segnalazioni grazie al prezioso lavoro di ascolto e accompagnamento delle operatrici madrelingua. Contestualmente, le oltre 30 associazioni partner del progetto, coordinate da Fondazione ISMU, hanno lavorato di quartiere in quartiere raggiungendo singoli e nuclei in un’attività di ascolto del territorio e coinvolgimento capillare. Trovi l’elenco completo dei partner qui.

L’avanzamento delle attività di #MilanoAiutaUcraina è stato monitorato dall’avvio del progetto da Codici | Ricerca e intervento, con aggiornamento al 31 dicembre 2023.

A caratterizzare #MilanoAiutaUcraina è stato un dispositivo di “intervento rapido” con una governance privato sociale-pubblico capace di integrare risorse offerte dalla comunità milanese (imprese, organizzazioni cittadinanza) e competenze pubbliche dando una direzione progettuale efficace ad una rete di 30 partner ed enti non profit diffusi nel capoluogo lombardo. In questo modo è stato possibile trasformare i fondi donati non in sussidi, ma in interventi concreti i cui risultati sono stati monitorati e rendicontati a chi ha dimostrato solidarietà nel pieno della crisi ucraina.

Guarda il video dedicato a 5 storie di #MilanoAiutaUcraina

Nell’immagine di apertura, il direttore di Fondazione di Comunità Milano, Filippo Petrolati, con un’operatrice e alcune beneficiarie di #MilanoAiutaUcraina

#MilanoAiutaUcraina: 2194 rifugiati sostenuti dal fondo solidale

Sono 2.194 le persone sostenute da #MilanoAiutaUcraina, il progetto finanziato dall’omonimo Fondo solidale costituito dalla Fondazione di Comunità Milano, su impulso del Comune di Milano, per raccogliere donazioni e sostenere l’accoglienza e l’integrazione della popolazione arrivata in città dopo l’invasione russa.

A un anno dallo scoppio del conflitto, il bilancio delle azioni messe in campo racconta di una rete di oltre trenta enti e associazioni che hanno collaborato per assistere migliaia di persone ucraine – in larghissima maggioranza donne (il 69,8% del totale) con minori (44,2%) – operando nei quartieri dove i nuclei rifugiati hanno trovato ospitalità da parenti, presso famiglie italiane e nelle strutture d’accoglienza.

Grazie alla generosità di oltre 350 donatori, tra cui Fondazione Cariplo, è stato possibile raccogliere oltre 1,4 milioni di euro e garantire:

  • corsi di italiano a circa 600 rifugiati ucraini
  • oltre 200 iscrizioni ad attività ricreative e sportive per minori, anche in centri estivi
  • 182 interventi di tutoraggio educativo e linguistico
  • 112 contratti di lavoro dopo percorso di formazione professionale e reskilling
  • 1689 azioni di sostegno economico dirette all’acquisto di beni primari, materiale scolastico, assistenza domiciliare e sanitaria

“Fondazione di Comunità Milano opera al fianco delle istituzioni cittadine in un sistema integrato e coordinato di risposte tra pubblico, privato e privato sociale per trasformare le risorse donate non in sussidi, ma in progetti concreti. È così che il progetto #MilanoAiutaUcraina ha saputo sostenere e accompagnare migliaia di persone rifugiate, grazie al coordinamento con la Direzione Welfare del Comune e ad una continua condivisione con oltre 30 partner diffusi in ogni municipio della città. Questo processo, insieme complesso e virtuoso, ha trasformato la generosità di oltre 350 fra cittadini, imprese e organizzazioni di vari settori in attività di inclusione, mediazione e formazione per donne e minori ucraini, che oggi ascoltiamo dalla voce di alcune beneficiarie”, ha commentato il Presidente di Fondazione di Comunità Milano, Carlo Marchetti.

I 2.194 beneficiari diretti sono stati intercettati attraverso il contact center 020205 – finanziato con una donazione di Andriy Shevchenko – che, da aprile 2022 ad oggi, ha ricevuto oltre 3.500 segnalazioni grazie al prezioso lavoro delle operatrici madrelingua. Contestualmente le associazioni partner del progetto, coordinate da Fondazione ISMU, hanno lavorato di quartiere in quartiere raggiungendo singoli e nuclei in un’attività di ascolto del territorio e coinvolgimento capillare.  Data la presenza in città di una comunità ucraina molto coesa e solidale, le attività hanno potuto contare sul ‘passaparola’ fra beneficiari, ampliando l’impatto positivo di #MilanoAiutaUcraina a circa 4.200 persone (familiari, conviventi dei primi beneficiari).

Le richieste più frequenti giunte alle operatrici ucraine dello 020205 e alle organizzazioni diffuse nei Municipi hanno riguardato l’assistenza abitativa, le attività extrascolastiche e sportive, le informazioni per regolarizzare la propria posizione sul territorio italiano, il supporto di tipo economico e sanitario, la richiesta di lavoro, beni di prima necessità e corsi di lingua italiana.

Enti coinvolti nel progetto

Fondazione ISMU
Cooperativa CODICI Ricerca e intervento sociale
Cooperativa Progetto Integrazione
Cooperativa  Cascina Biblioteca
Associazione Villa Pallavicini
Cooperativa La strada
Cooperativa Zero 5
Cooperativa La Cordata
Cooperativa Spazio Aperto Servizi
Associazione Comunità nuova
Cooperativa  Equa
APS Mitades
Cooperativa Diapason
Associazione Franco Verga
Fondazione Monserrate
Cooperativa Tempo per l’Infanzia
Cooperativa A.ME.LIN.C.
Cooperativa Comunità Del Giambellino
Associazione Arcobaleno
Associazione Mamme a Scuola Onlus
CeAS Cas Pusiano
Fondazione Francesca Rava
Fondazione Broletto CAS IL PAVONE
Associazione Telefono Donna onlus
Fondazione AVSI
Associazione Refugees Welcome Italia Onlus
Cooperativa Farsi Prossimo
Cometa Formazione scs
BonelliErede with LOMBARDI
ITA2030
UNHCR

Nell’immagine in alto, Marianna, rifugiata ucraina che, dopo un corso di italiano e un percorso di formazione, oggi è impiegata come commis di sala grazie a Cometa, uno degli oltre 30 enti partner di #MilanoAiutaUcraina.

#MilanoAiutaUcraina: i risultati conseguiti nel 2022

Il 2022 si chiude con un recap di quanto realizzato da #MilanoAiutaUcraina, il progetto avviato grazie all’omonimo fondo solidale costituito dalla nostra Fondazione con il Comune di Milano nel marzo scorso, a pochi giorni dall’avvio del conflitto fra Russia e Ucraina.

Grazie a circa 350 donatrici e donatori, fra cui Fondazione Cariplo, #MilanoAiutaUcraina ha raccolto oltre 1 milione e 200mila euro che sono stati destinati ad azioni integrate e diffuse di sostegno e inclusione alle persone ucraine rifugiate in città. Le attività hanno visto la Fondazione e la Direzione Welfare e Salute del Comune lavorare in sinergia con Fondazione ISMU, che è il capofila del network composto da 25 enti del terzo settore impegnati sui 9 municipi della città di Milano e nell’area della Città Metropolitana.

Ecco alcuni numeri di #MilanoAiutaUcraina, al 21 novembre 2022, data in cui è stato redatto il più recente monitoraggio a cura di Codici Ricerca e intervento:

📌 +1870 persone ucraine beneficiarie su circa 3500 presenti sul territorio milanese
📌 +2590 telefonate al Contact Center 020205 in lingua ucraina, finanziato dall’ex giocatore Andriy Shevchenko
📌+1000 sostegni diretti erogati alle famiglie per l’acquisto di libri scolastici, abiti, visite sanitarie, trasporti
📌 287 servizi di mediazione, tutoraggio, sostegno psicologico
📌 199 attività sportive e ricreative presso laboratori e centri sportivi

In questi mesi lo sforzo collettivo e congiunto di decine di organizzazioni e centinaia di operatori, operatrici, volontari e volontarie è proseguito silenziosamente, concentrandosi tanto sul dare risposte efficaci ai bisogni essenziali delle persone beneficiarie – il 65% sono donne e minori –  quanto al loro benessere psicofisico, come abbiamo provato a raccontare in questo post su Instagram:

Se vuoi approfondire, scarica il report di monitoraggio di #MilanoAiutaUcraina.

Immagine in apertura: collage di immagini relative ad attività formative, sanitarie, educative e ricreative sostenute da #MilanoAiutaUcraina nel corso del 2022

#MilanoAiutaUcraina: Vernikov in concerto per L’impresa della Pace

Lunedì 3 ottobre 2022 alle ore 19 a Palazzo Castiglioni, sede di Confcommercio Milano, si terrà il Concerto di beneficenza “L’impresa della pace” a favore del fondo solidale #MilanoAiutaUcraina costituito dalla Fondazione di Comunità Milano in collaborazione con il Comune.

Sul palco della Sala Orlando di Palazzo Castiglioni salirà il violista ucraino Pavel Vernikov, virtuoso acclamato a livello internazionale, accompagnato dalla celebre violinista russa Svetlana Makarova, insieme alla pianista ucraina Anna Khmara. In programma, una selezione di brani di musica tradizionale ucraina, anticipata dall’esecuzione della sonata in LA maggiore del compositore César Franck, nella ricorrenza dei 200 anni dalla sua nascita.

Grazie alle donazioni di chi parteciperà al concerto, sarà possibile sostenere gli studi di ragazze e ragazzi ucraini rifugiati che frequentano i corsi di musica, teatro e cinema delle Scuole Civiche di Fondazione Milano.


Come partecipare al concerto 

Per partecipare all’evento benefico è richiesta una donazione minima di 50 euro per persona. Chi voglia assistere al concerto di Pavel Vernikov deve compilare questo form comunicando dati anagrafici, mail, telefono, numero di biglietti richiesti e importo della donazione. Automaticamente riceverà una mail di riepilogo con le informazioni per procedere alla donazione, attraverso carta di credito oppure bonifico bancario.

Effettuata la donazione, è poi richiesto di allegare il documento di avvenuta disposizione del bonifico o di pagamento con carta di credito per ricevere i biglietti del concerto.

Partecipa al concerto di beneficenza L’impresa della pace


Il fondo #MilanoAiutaUcraina

Nel marzo 2022, Fondazione di Comunità Milano ha costituito il fondo solidale #MilanoAiutaUcraina, in collaborazione con il Comune di Milano, per dare assistenza e sostegno alle persone ucraine in fuga dalla guerra. Grazie alla generosità di oltre 350 donatori – cittadine e cittadini, imprese e realtà che operano in settori diversi – e al supporto di Fondazione Cariplo, il fondo #MilanoAiutaUcraina ha raccolto finora oltre 1 milione e centoquarantamila euro.

Foto in apertura, Pavel Vernikov e Svetlana Makarova al Sion Festival 2021
Credit: Claude Dussez, Photographer

#Milanoaiutaucraina: le attività avviate grazie alle donazioni

Nel mese di marzo, Fondazione di Comunità Milano ha costituito il fondo solidale #MilanoAiutaUcraina, in collaborazione con il Comune di Milano, per dare assistenza e sostegno alle persone ucraine in fuga dalla guerra. Grazie alla generosità di oltre 330 donatori – cittadine e cittadini, imprese e realtà che operano in settori diversi – e al supporto di Fondazione Cariplo, il fondo #MilanoAiutaUcraina ha raccolto finora oltre 1 milione e centomila euro.

La task force #MilanoAiutaUcraina

Le risorse donate sono gestite da una task force che vede impegnata la nostra Fondazione e l’Amministrazione comunale nella regia complessiva e nel coordinamento di un’ampia rete di partner. Capofila della cordata è Fondazione ISMU con 13 partner territoriali distribuiti su tutti i Municipi della città di Milano che hanno il compito di intercettare cittadini ucraini, rilevarne i bisogni e attivare servizi di aiuto e supporto, anche grazie alla collaborazione di altre organizzazioni presenti sul territorio.

L’intervento beneficia di un progetto di valutazione di Codici Ricerca e Intervento che monitora la rilevazione dei bisogni lo stato di avanzamento delle attività, indirizzando l’intervento e registrando i suoi risultati.

Nel mese di maggio, inoltre, è stato avviato il Contact Center telefonico gratuito 020205 sostenuto da Andreij Shevchenko. Sono sei le operatrici di madrelingua ucraina che rispondono alle chiamate dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 18.00: due con presenza full time e quattro presenti su turni raccolgono i bisogni delle persone rifugiate operando in stretta connessione con i servizi, con gli operatori del Comune e con i partner territoriali articolati sui Municipi.

Un flusso migratorio particolare

Al 3 luglio scorso le persone giunte in Italia sono 144.938 persone (oltre 76mila sono donne, poco più di 45mila i minori mentre gli uomini sono oltre 22mila). Di queste, 13900 si troverebbero sul territorio della Città Metropolitana, secondo le stime dalla Prefettura di Milano. Usiamo il condizionale perché solo il 10% degli ucraini entrati in Italia dal 24 febbraio ha aderito al sistema di accoglienza attivato dal Governo attraverso i CAS, ovvero i Centri di prima accoglienza straordinaria, e dagli enti del Terzo Settore nell’ambito dell’assistenza promossa dalla Protezione Civile.

La stragrande maggioranza dei profughi ha trovato sistemazione autonoma attraverso reti familiari e sociali di ucraini già presenti in Italia. Ed è questo uno dei fattori “stra-ordinari” del flusso migratorio che stiamo vivendo. E non è l’unico: per la prima volta profughi e profughe arrivano con la propria auto portando con sé i propri animali da compagnia. Per la prima volta accogliamo persone che mai avevano vissuto l’esperienza della guerra né immaginavano di esperirla. Per la prima volta ci troviamo di fronte a persone che rigettano la definizione di “profugo” o “rifugiato”. La gran parte delle persone scappate dalla guerra in Ucraina desidera, infatti, rientrare in patria al più presto o comunque sperimenta “uno stato di vigile attesa” che porta al rinvio di ogni decisione.

L’incertezza e l’inevitabile conflitto interiore di profughe e profughi hanno conseguenze importanti e rallentano la costruzione di un progetto di vita anche temporaneo per sé o per i minori che li accompagnano. Emblematico è il tema dell’inserimento a scuola di bambine e bambini, ragazze e ragazzi. Sono 1.310 i minori attualmente accolti nelle istituzioni scolastiche della Città Metropolitana di Milano (161 alla scuola dell’infanzia, 598 alla primaria, 325 alla secondaria e 226 alla secondaria di secondo grado), ma il numero effettivo dovrebbe aggirarsi intorno alle 4mila unità (stando alle percentuali complessive di presenze in Italia).

Quante ragazze e ragazzi, bambine e bambini frequenteranno la scuola del nostro territorio alla ripresa delle lezioni a settembre? Ad ora, non si può sapere. Questa “opacità” si somma alle altre e rende ancor più complesso il supporto ai diversi bisogni, educativi, lavorativi, ma anche sanitari ed abitativi. Proprio rispetto all’abitare, il flusso migratorio dall’Ucraina manifesta un altro dei suoi fattori di unicità. Nella prima fase, parenti e amici già residenti nel nostro territorio ha aperto le porte delle proprie case, garantendo accoglienza immediata e atmosfera familiare a chi arrivasse. A quattro mesi dall’inizio della crisi, la rete informale di ospitalità diffusa manifesta i primi segnali di fatica dettata dalla coabitazione e contribuisce a rendere più ostica l’emersione di situazioni problematiche o di persone con esigenze speciali, che talvolta risultano “invisibili”.

Per portare alla luce queste e altre zone d’ombra, e le specificità territoriali, è essenziale costruire e monitorare un articolato ecosistema di informazioni, organizzazioni e luoghi chiave attorno a cui ruota la “comunità ucraina” di Milano che, secondo i dati disponibili, è composta da circa 8mila persone che diventano 22mila allargando l’orizzonte alla Città Metropolitana.

I bisogni delle persone ucraine oggi

Dunque, quali sono i bisogni delle persone ucraine giunte nell’area metropolitana di Milano a causa della guerra? Il lavoro di ascolto e rilevazione dei partner territoriali e delle operatrici e mediatrici culturali del Contact Center 020205 si sta rivelando di fondamentale importanza nel mapparli, insieme all’analisi svolta da Codici, l’ente incaricato del monitoraggio.

Dal 24 maggio al 27 giugno, il 45% delle richieste di informazioni pervenute allo 020205 ha riguardato attività ricreative/extrascolastiche per minori e iscrizioni a corsi di lingua italiana; il 14% si è concentrato su questioni abitative; il 10% delle chiamate era finalizzato all’orientamento rispetto al permesso di soggiorno, mentre nell’7% dei casi la richiesta è stata quella di ricevere supporto economico.

Approfondendo i temi al centro delle chiamate allo 020205, si percepisce il bisogno di sostegno alle funzionalità genitoriali – in larghissima maggioranza in capo a figure femminili – e l’alleggerimento del carico di cura nei confronti di figli, figlie, ed eventuali genitori o parenti anziani. In questa direzione va la richiesta di attività e percorsi diurni destinati ai minori che consentano a madri, zie, nonne di lavorare e garantire introiti alla famiglia. Parimenti, le persone rifugiate manifestano solitudine e isolamento per le quali è urgente promuovere eventi di socializzazione peer-to-peer, tanto quanto corsi di lingua italiana per accorciare la distanza fra la comunità ospitante e le persone rifugiate.

Per provare a rispondere puntualmente a queste necessità – restando pronti a riconfigurarle con il passare del tempo e all’emergere di nuovi bisogni la Fondazione in stretta sinergia con il Comune di Milano e le reti di enti del Terzo Settore,  partner di progetto, ha sistematizzato un impianto progettuale estremamente flessibile in grado di attivare interventi e servizi a domanda collettiva e individuale sul territorio: corsi di lingua, centri estivi e laboratori di sostegno psicologico per cittadini ucraini e famiglie che li accolgono, ma anche interventi puntuali e individuali di aiuto e supporto linguistico e culturale, educativo e materiale ai soggetti e alle famiglie più fragili che possono contare su un aiuto concreto e personalizzato.

Grazie al supporto di Nexi, la Fondazione ha attivato due progetti in collaborazione con Fondazione AVSI e Fondazione Cometa che si occupano di avviare percorsi formativi e di inserimento lavorativo in raccordo per la gestione della domanda e dell’offerta con UNHCR e i servizi di mediazione al lavoro territoriali cittadini e metropolitani, oltre alla collaborazione di aziende e studi professionali.

A fine estate, anche sulla base dei risultati e del progetto di valutazione, faremo il punto sulle attività e sullo stato dei bisogni nella consapevolezza che, dopo la fase emergenziale, le necessità avranno carattere strutturale e saranno fra loro interdipendenti. Per questo andranno affrontate con un approccio di sistema capace di far dialogare al meglio le risorse pubbliche e private messe in campo.

  • Per donare, vai alla pagina del Fondo #MilanoAiutaUcraina.  Se preferisci, puoi effettuare un bonifico all’Iban IT18Y0306909606100000162571 –  causale Fondo #MilanoAiutaUcraina

Pace for Peace. Il Gala della danza per #MilanoAiutaUcraina

Anche TAM – Teatro Arcimboldi Milano supporta il nostro fondo solidale #MilanoAiutaUcraina.

Giovedì 7 aprile (ore 21) andrà in scena Pace for Peace, un gala di danza i cui proventi saranno devoluti rispettivamente al Fondo solidale #MilanoAiutaUcraina – costituito da Fondazione di Comunità Milano su impulso del Comune di Milano per l’aiuto e accoglienza della popolazione ucraina arrivata in città – e alla Croce Rossa Italiana.

Nel cast di Pace for Peace si contano professionisti ucraini, come i primi ballerini dell’Opera di Kiev Anastasia Gurskaj e Stanislav Olshansky, e artisti d’origine russa come l’étoile Liudmila Konovalova, solista del Wiener Staatsballet, e il connazionale e collega di compagnia, il primo ballerino Alexey Popov. Ci sarà anche Jacopo Tissi, il primo ballerino del Bolshoi che, lo scorso 7 marzo, ha lasciato il teatro moscovita in dissenso con l’aggressione all’Ucraina da parte della Russia. Insieme a loro si esibiranno anche Silvia Azzoni, Sergio Bernal, Alina Cojocaru, Leonardo Cremaschi, Petar Dorcevski, Johan Kobborg, Eugenia Korshunova, Simone Repele, Simon Ripert, Sasha Riva, Oleksandr Ryabko e Aleksei Tiutiunnik.

Sul palcoscenico del TAM si alterneranno assoli e pas de deux di étoiles, primi ballerini e grandi personalità del balletto, italiane ed internazionali, che mettono a disposizione la propria arte a titolo gratuito, in uno sforzo congiunto di solidarietà e comunione fra i popoli.

Gli artisti coinvolti danzeranno insieme a favore di progetti di aiuto e accoglienza di donne, bambini e anziani in fuga dalla guerra, provando a superare il dolore e lo smarrimento causati dal conflitto ucraino. Per alcuni di loro, infatti, le esibizioni si sono interrotte a fine febbraio, in seguito all’attacco russo. E’ stato così, ad esempio, per l’Opera di Kiev che ha dovuto sospendere le repliche in patria e le tournée internazionali.

Per maggiori informazioni, visitare la pagina dedicata a Pace for Peace sul sito di TAM – Teatro Arcimboldi Milano.

Immagine in apertura: TAM Teatro Arcimboldi Milano – Credits: Giovanni Daniotti

Il Festival Milano Musica a fianco di #MilanoAiutaUcraina

Dal 7 maggio all’11 giugno 2022 torna il 31° Festival Milano Musica, con un raffinato programma musicale dal cuore solidale. L’Associazione per la musica contemporanea Milano Musica, che cura e organizzata il Festival in collaborazione con il Teatro alla Scala, ha infatti annunciato che il 10% degli incassi del Festival sarà destinato al Fondo #MilanoAiutaUcraina, promosso dalla nostra Fondazione insieme al Comune di Milano per l’aiuto e l’accoglienza dei profughi ucraini sul territorio milanese.

Il festival, intitolato SUONI D’OMBRA Orfeo, Euridice, Hermes, presenterà un carnet di proposte variegate “per ogni palato”: più di venti appuntamenti fra concerti sinfonici e da camera, musica elettronica e video, teatro musicale, performance dedicate ai bambini, fra cui ben 10 prime esecuzioni assolute e 16 prime in Italia. La rassegna, tradizionalmente organizzata in autunno, trova nuova e definitiva collocazione nel palinsesto culturale primaverile mirando ad una sempre più solida collaborazione con alcuni dei principali festival musicali internazionali, ad esempio Acht Brücken-Musik für Köln di Colonia e ManiFeste a Parigi.

Come di consueto, il Festival Milano Musica coinvolge molti spazi della città Milano: nel 2022 saranno undici le sedi che accolgono le proposte del programma. Proprio in collaborazione con questi partner e insieme agli artisti ospiti del festival, gli organizzatori hanno voluto dedicare l’intero programma alla pace e ai valori democratici di umanità, fratellanza e solidarietà tra i popoli.

Per informazioni sul programma del festival e l’iniziativa solidale a favore del fondo #MilanoAiutaUcraina, visita il sito di Milano Musica.

Foto in apertura: FB Milano Musica