Il dono di un pasto a casa dai ragazzi con disabilità di Gustop

Gustop è un’esperienza di ristorazione del Gruppo l’Impronta che occupa 10 persone con disabilità con diverse mansioni (aiuto cuochi, servizio ai tavoli, pulizie dei piatti e stoviglie e del locale).

All’inizio dell’emergenza, come tutti i ristoranti, anche Gustop ha chiuso. Il tempo di riorganizzarsi e riconvertire l’offerta in un food delivery, decisamente speciale.  che comprende primo, secondo, contorno, pane, cotto nel panificio di Gustop, frutta e dolce.

Dallo scorso aprile, per tutta l’estate e sino al 13 di settembre Gustop ha consegnato pasti gratuiti a domicilio a persone indigenti e in difficoltà; un servizio fondamentale per i cittadini in difficoltà, ed anche per gli stessi ragazzi con disabilità che, con le misure di protezione, sono potuti tornare al lavoro.

Le persone con fragilità fisiche e psichiche che hanno usufruito del servizio non rientrano tra quelle abitualmente aiutate dai servizi sociali comunali: anziani soli (53%), famiglie con minori e/o disabili (47%). Per questo abbiamo esteso il nostro supporto per prolungare la consegna dei pasti oltre il lock down, ogni giorno dal lunedì al sabato (doppia consegna per la domenica), con personale protetto con adeguato DPI.

Il territorio coperto dal servizio comprende la zona Sud Milano, compresa tra Quartoggiaro e il Giambellino; la produzione dei pasti ha coinvolto circa 13 persone: 8 per le consegne, 5 in cucina. Durante il periodo estivo sono stati prodotti e consegnati 4650 pasti che si aggiungono a quelli del periodo aprile-giugno per un totale di 10.000 pasti.

Ugo Botta, coordinatore del delivery, racconta: “portiamo i pasti in condomini popolari, dove spesso i citofoni e gli ascensori non funzionano, bussiamo alle porte tra le 10 e le 13.30, le persone sono grate, ma sono timorose e aprono di poco la porta”. Prosegue: “senza questo servizio molti di loro non mangerebbero… un giorno un vecchietto di 97 anni al Giambellino mi ha detto che non mangiava da 5 giorni, mi sono preoccupato sul serio, gli ho fatto tante domande per capire se dovevo allertare i sanitari; al terzo giorno è rifiorito … Marcela, un’infermiera latinoamericana, a casa perché positiva al Covid, si è messa a piangere: era sola a casa con una bambina di 5 anni.” Qualcuno vuole chiacchierare: “raccontano storie della loro vita, una signora siciliana un giorno ha insistito tantissimo per farmi entrare, voleva a tutti i costi offrirmi un caffè.”

L’attività è gestita da FOR-TE insieme a VIA LIBERA (cooperative del Gruppo L’Impronta) in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano.

Il progetto ha permesso di rilanciare l’attività lavorativa dei ragazzi con disabilità coinvolti, con grande soddisfazione per tutti, soddisfazione resa ancora più grande dal valore etico delle loro nuova attività: da beneficiari a benefattori. L’intervento è realizzato grazie alla generosa donazione della Famiglia Manfredi, attraverso il Fondo costituito presso la Fondazione.