Il Teatro alla Scala in concerto per #MilanoAiutaUcraina

Concerto per la pace alla Scala

Un concerto per la pace al Teatro alla Scala. Lunedì 4 aprile 2022 Riccardo Chailly dirigerà lo Stabat Mater di Rossini per esprimere la ferma condanna della guerra in Ucraina e per raccogliere fondi a favore delle popolazioni colpite dal conflitto.

L’Orchestra e il Coro della Scala si esibiranno a titolo gratuito con i solisti Rosa Feola, Juan Diego Flórez e Alex Esposito a sostegno del Fondo #MilanoAiutaUcraina costituito dalla Fondazione di Comunità Milano Onlus su impulso del Comune.
Il concerto sarà in vendita da oggi, martedì 15 marzo alle ore 12 online sul sito teatroallascala.org e presso la Biglietteria del Teatro alla Scala (lunedì/sabato ore 12/18). I biglietti hanno un costo variabile da 10 a 95 euro, con invito ad aggiungere una donazione nel corso dell’operazione d’acquisto. La quota per le aziende è di 500 euro, più informazioni sono disponibili sul sito della Scala.

I proventi di biglietteria del concerto e delle donazioni saranno interamente devoluti al Fondo #MilanoAiutaUcraina – finalizzato al sostegno di progetti di aiuto e accoglienza dei profughi nel territorio di riferimento della Fondazione di Comunità Milano – e alla Croce Rossa Italiana Internazionale, per le attività a supporto della popolazione colpita dal conflitto in Ucraina.

IL CONCERTO

Per questa occasione il Teatro alla Scala ha raccolto insieme all’Orchestra e al Coro diretto da Alberto Malazzi un quartetto di straordinari interpreti rossiniani. I solisti saranno il soprano Rosa Feola, il tenore rossiniano per eccellenza Juan Diego Flórez e il basso Alex Esposito. Il nome del mezzosoprano sarà comunicato successivamente. Tutti i musicisti, le musiciste e le maestranze coinvolte offriranno il proprio lavoro a titolo gratuito.

Lo Stabat Mater di Rossini nasce nel 1831 per la fruizione esclusivamente privata dell’Arcidiacono di Madrid; Rossini non l’aveva neanche scritta tutta di suo pugno. Con la morte dell’Arcidiacono nel 1837, il lavoro pass a una casa editrice parigina contro la volontà dell’autore, e la vicenda finisce in tribunale. Quando Rossini rientra in possesso del manoscritto, completa i numeri mancanti per firmare una delle pagine sacre più straordinarie dell’Ottocento italiano.

Immagine in apertura:  Flickr / Paula Soler-Moya