Fondo solidale T. Rowe Price a favore di bambini e giovani in difficoltà

Il Fondo solidale T. Rowe Price nasce nella primavera 2022 con l’obiettivo di sostenere le comunità locali e i progetti di utilità sociale realizzati da enti del terzo settore nel territorio di riferimento della Fondazione di Comunità Milano. Si focalizza su interventi a favore di bambini, bambine e giovani in difficoltà.

Nato per volontà dell’omonima società di gestione degli investimenti, il Fondo solidale contribuisce attivamente al progetto “Non dimentichiamoci degli adolescenti” realizzato dalla Fondazione Soleterre, che ha attivato un servizio di supporto psicologico gratuito rivolto ad adolescenti e alle famiglie residenti sul territorio della Città Metropolitana di Milano per la gestione delle problematiche psicologiche acuite dalla pandemia.

Nel periodo compreso fra marzo e luglio 2022 Soleterre ha preso in carico gratuitamente 10 adolescenti di età media variabile tra 14 e 18 anni per un totale di 55 colloqui condotti, grazie alle risorse messe a disposizione dal Fondo solidale T. Rowe Price.
Forte del know-how acquisito sul tema del benessere mentale della popolazione e degli adolescenti fin dallo scoppio della pandemia nel marzo 2020, Soleterre ha portato avanti il progetto su due fronti: quella del servizio, ascoltando e supportando i ragazzi e le ragazze che manifestassero sintomi di disagio psicologico correlati o acuiti dal Covid-19, e il fronte della ricerca sull’impatto della pandemia sulla salute mentale della popolazione adolescente in collaborazione con l’Unità di Ricerca sul Trauma dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano guidata dalla Professoressa Chiara Ionio, con cui è stato realizzato un protocollo di ricerca da maggio 2021 a maggio 2022.

I risultati dell’analisi hanno mostrato che il 29,1% delle persone fra 14 e 18 anni ascoltate ha riportato un alto livello di sintomi intrusivi e alti livelli di sintomi di ipereccitazione sono stati segnalati dal 35,5% dei partecipanti. Inoltre, il 32,4% di adolescenti ha riportato un impatto significativo dei ricordi traumatici sulla propria vita quotidiana e il 28,2% ha indicato che i ricordi traumatici hanno avuto una forte influenza sulla costruzione della propria identità e il 3,5% di loro ha avuto un’influenza molto forte.

L’associazione tra gli effetti traumatici del Covid-19 e la positività al virus di un parente o amico è stato confermata, in particolare per i sintomi dell’ipereccitazione. Questo risultato è particolarmente interessante perché coerente con una diagnosi di PTSD (Post Traumatic Stress Disorder – Disordine da Stress Post Traumatico), ovvero morte o minaccia di morte per esperienza diretta, per testimonianza diretta o per un evento traumatico successo a familiari o persone amiche.

Nel luglio scorso, i risultati delle attività e della ricerca sono stati presentati anche alla Camera dei Deputati nel corso di una conferenza stampa per mantenere alta la soglia di attenzione e consapevolezza pubblica rispetto all’impatto di medio e lungo termine della pandemia sulla salute mentale e la necessità di giusta cura e accesso a servizi specialistici.