L’impegno per l’Ucraina, i giovani e il rinnovo del CdA – Intervista a Carlo Marchetti

Quali sono i fatti salienti dell’anno e le attività in corso?

Nel  Consiglio di Amministrazione del 2 maggio 2022 abbiamo approvato il Bilancio d’esercizio e il Bilancio Sociale 2021 che illustra le attività svolte e i risultati raggiunti dalla nostra Fondazione nello scorso anno: uno strumento importante che offre un quadro completo e trasparente a disposizione di tutti gli stakeholder e rendiconta la responsabilità che assumiamo nei confronti della comunità. Dopo l’approvazione del Bilancio si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione, frutto del percorso di rinnovo degli organi istituzionali al quale partecipano la Città Metropolitana, l’Arcidiocesi di Milano, l’Ordine Notarile, le Associazioni di categoria, le Organizzazioni del terzo settore, l’Assemblea e il Comitato dei donatori, e Fondazione Cariplo.

Si è trattato di un percorso articolato…
Sì certo, un percorso articolato e partecipato che coinvolge i diversi stakeholder della Fondazione e che esprime le voci della comunità di riferimento. Il nuovo Consiglio di Amministrazione, che offre il proprio impegno senza alcun compenso e che ringrazio per aver rinnovato la fiducia nei miei confronti, è composto da Massimo Cremona (Vicepresidente), Franco Aletti, Edoardo Andreoli, Alessandro Balducci, Franco Dalla Sega, Lino Duilio, Giulia Favero, Arianna Petra Fontana, Carlotta Moratti, Maria Chiara Roti, Rossella Sacco, Nicola Saldutti, Mario Vanni, Stefano Venturi.

Cosa ha caratterizzato l’attività della Fondazione?
Il 2021 è stato un anno complesso, ancora caratterizzato dalla pandemia, durante il quale abbiamo deciso di agire, anche su ispirazione di Fondazione Cariplo, a contrasto della povertà. Abbiamo quindi avviato, in quattro Comuni dell’area Sud Ovest della città metropolitana, il progetto Cuore Visconteo con l’obiettivo di far emergere e contrastare le nuove povertà –  alimentare, sanitaria, educativa – sostenere le famiglie in difficoltà ed offrire orientamento e formazione al lavoro per persone inoccupate e disoccupate in seguito alla pandemia. I dati dell’intervento sono significativi: oltre 900 nuclei familiari ricevono aiuti alimentari; 240 famiglie con minori sono seguite dall’equipe socio-educativa e partecipano a laboratori educativi; 25 persone sono state inserite nel mondo del lavoro e  61  stanno seguendo percorsi di formazione e di orientamento al lavoro.

È proseguito Bando 57?
Certamente il Bando 57 rappresenta il nostro strumento erogativo a beneficio di tutto il territorio di riferimento. Abbiamo finanziato 92 interventi (il 70% dei progetti presentati) nei settori dell’assistenza sociale ed educativa; della tutela dell’ambiente, delle attività artistiche e culturali con un investimento di 3, 943 milioni di euro. La scelta dei progetti si è indirizza verso  interventi concreti, rispondenti ai bisogni della comunità, con un’attenzione alle aree periferiche della città metropolitana dove maggiore è la disuguaglianza e la necessità di costruire legami.

Quale è il focus dei progetti finanziati? 
La nostra attenzione è rivolta in particolare ai minori e ai giovani: il 41% dei progetti sostenuti con Bando 57 è rivolto alle fasce più fragili di questo target; gli interventi nell’arte e nella cultura hanno privilegiato l’animazione culturale nei quartieri periferici per una fruizione diffusa e trasversale.

Perché siete così impegnati nei confronti dei giovani?
Come confermano le ricerche i minori, adolescenti e giovani, sono la fascia di popolazione che ha subito le maggiori conseguenze dalla pandemia e dalle misure per contrastarla. Gli effetti hanno  segnato questa ampia fascia di età, accentuando le disuguaglianze e generando un malessere diffuso che blocca la capacità di proiettarsi nel futuro. Per questo abbiamo anche avviato il  programma triennale Creatività Giovani per stimolare l’espressione creativa dei giovani; ad esempio con il concorso nelle arti visive Figurarsi abbiamo premiato tre giovani con una borsa di studio per favorire il proseguimento degli studi e soprattutto valorizzare la persona e le sue potenzialità.

Rispetto all’emergenza Ucraina, come si è attivata la Fondazione?
La nostra Fondazione ha risposto prontamente costituendo, in collaborazione con il  Comune di Milano, il Fondo #MilanoAiutaUcraina per raccogliere donazioni destinate all’aiuto di donne e bambini in fuga dalla guerra nel nostro territorio. La nostra comunità sta dimostrando grande solidarietà e tengo particolarmente a ringraziare gli oltre 300 donatori che ci hanno dato fiducia. Grazie alla loro generosità, il Fondo ha superato il milione di euro di raccolta, queste risorse stanno già dando risposte e servizi alle donne e ai bambini rifugiati, affinché nella città metropolitana di Milano possano trovare vera accoglienza e serenità.