Prossimità e Ascolto. I Sindaci incontrano la Fondazione di Comunità Milano

Il 13 marzo e l’11 aprile si sono svolti due appuntamenti importanti per la Fondazione di Comunità Milano, il presidente Giovanni Azzone e il direttore Filippo Petrolati, hanno infatti incontrato i Sindaci dei Comuni delle aree Sud Est e Sud Ovest della Città metropolitana, parte del territorio di riferimento della Fondazione.

Negli incontri è stata presentata la Fondazione di Comunità: la missione, il modello di intervento e gli strumenti che può mettere a disposizione; soprattutto è stata ribadita la volontà di “porsi in ascolto” delle comunità locali e di conoscere da vicino i territori sui quali è impegnata ad operare.

I Sindaci, una rappresentanza di Comuni grandi e piccoli (Cusago, Pieve Emanuele, Trezzano Sul Naviglio, San Donato Milanese, Carpiano, Cerro al Lambro, Paullo, Dresano), hanno illustrato il loro contesto urbano e sociale, evidenziando bisogni, problematiche e specificità.

Il confronto con i Sindaci si è rivelato molto proficuo ed ha messo in evidenza i seguenti punti:

  • La valorizzazione del territorio: tutela dei beni storici, produzione agricoltura, salvaguardia dell’ambiente (con riferimento al Parco Sud Milano)
  • La rivitalizzazione di spazi pubblici abbandonati o degradati, e dei beni confiscati
  • Le nuove potenzialità: sostegno all’imprenditoria giovanile (start up, agricoltura sociale e turismo).

Sono inoltre stati toccati anche i temi legati alle esigenze abitative, al lavoro, alla legalità.

Questo primo incontro ha consentito di approfondire, attraverso il confronto diretto con i Sindaci, il quadro emerso dalla ricerca Atlante socio-economico realizzato dalla Fondazione di Comunità Milano con il Centro Studi PIM. Quadro che aveva evidenziato nelle aree metropolitane del S/O e del S/E tratti fisici, ma soprattutto sociodemografici ed economici, disomogenei, frutto di uno sviluppo differenziato tra le diverse aree e, all’interno delle aree, tra i singoli comuni.

Uno territorio con Comuni ad alta densità abitativa e produttiva e altri con grandi aree agricole, che si caratterizza per la presenza di un patrimonio storico-architettonico significativo per diffusione e valore. La cui situazione socio-demografica evidenzia condizioni di benessere e di buona qualità di vita, accanto a realtà di debolezza o addirittura di marginalità, che a volte si intrecciano entro uno stesso Comune. Luci e ombre, aree di sviluppo e aree in sofferenza, forme di polarizzazione sociale che il compimento del processo di trasformazione verso la Città Metropolitana dovrebbe affrontare attraverso la pianificazione partecipata per lo sviluppo, e grazie a progetti sovracomunali ed al rilancio del Piano Strategico metropolitano del triennio 2019-2021.

L’incontro ha posto le basi per un dialogo non episodico, la Fondazione si è infatti impegnata a ripeterli ogni sei mesi; nel frattempo potrà valutare con ciascun Comune le opportunità derivanti dalla costituzione di Fondi di Comunità, strumenti pensati per sperimentare forme concrete di welfare partecipato, su cui far convergere le donazioni di privati e imprese a livello locale a beneficio di progetti che rispondono a istanze espresse dalla comunità cittadina. Sui Fondi di Comunità la Fondazione di Comunità Milano può svolgere il ruolo di aggregatore di competenze ed energie ed innestare risorse proprie derivanti da Bandi.

L’aspetto sfidante è rendere tangibile la collaborazione tra il pubblico e il privato sociale, la possibilità di incidere sul territorio sarà tanto più efficace quanto convinta sarà l’attivazione degli enti pubblici locali verso la “loro Fondazione di Comunità”.

Per far sì che la Comunità da concetto astratto si trasformi in qualcosa di molto concreto per le famiglie, i bambini, i giovani, e gli anziani che hanno bisogni noti e sogni inattesi.